Lorella Reale non è la tipica produttrice di vino. Mamma, moglie, filosofa e scrittrice, gestisce insieme a suo marito (Piero Riccardi) l’azienda di famiglia nata nel marzo 2010. Qui per noi si apre una bella sinergia, una piccola azienda vinicola non convenzionale e un fantastico sbocco creativo che porta gioia alle persone attraverso il loro amore per il vino, in particolare il Cesanese. Insieme, marito e moglie, manifestano un profondo impegno nella salvaguardia della biodiversità e nell’evidenziare la particolare espressività dei loro vini.
Chiacchieriamo con la nostra amica, la talentuosa Lorella Reale.
Io e il mio compagno Piero Riccardi lavoravamo come registi in televisione e per anni abbiamo continuato una tradizione di famiglia di produrre duemila bottiglie di Cesanese e di Malvasia nella zona doc della campagna romana vicino a est di Roma. Con lo scoppio della rivoluzione ecologista del vino abbiamo deciso di creare la nostra azienda e di trasferirci in campagna con i nostri bambini che attualmente disegnano le nostre etichette.
Una delle regioni che amiamo di più dal punto di vista vitivinicolo è la Sicilia, perché io sono di origini siciliane e ogni anno andiamo nell’isola alla ricerca di Nerello Mascalese e Catarratto.
Di certo il più interessante è il Cesanese che noi personalmente interpretiamo in vari modi, dalla versione rosata ai rossi più freschi e a quelli da affinamento.
Negli anni io e mio marito ci siamo divisi i compiti in base alle nostre predisposizioni e competenze, io mi occupo dell’amministrazione e dei rapporti con l’estero. Per quanto riguarda l’Italia, sono aiutata da una collaboratrice storica anche lei della nostra azienda. Invece Piero è il winemaker ed è costantemente in campo seguendo i nostri metodi agricoli biologici e biodinamici di cui è un profondo conoscitore e vari sono i libri che ha scritto sul tema, come “Il cuore del vino” e “Riprendiamoci il cibo”.
Credo che il nostro segreto sia il tentativo costante di interpretare ogni annata senza preconcetti. Oltre a questo la scelta di fare due vini che devono sempre essere freschi e minerali essendo un bianco e un rosato ma le cui uve fermentano a contatto con le bucce, invece di essere separate immediatamente come di solito si fa, affinché dalla buccia possano ricevere sapori e digeribilità.
Piero ha avuto una famiglia che lo produceva per tradizione, per me invece è stata una grande sorpresa che ha rivoluzionato tutta la mia vita come l’avevo immaginata in meglio.
Il nostro film preferito è una vecchia commedia divertentissima con Spencer Tracy e Katharine Hepburn, che sono due avvocati che si trovano a difendere l’uno contro l’altro due coniugi e lo abbinerei al nostro Collepazzo, il primo vino che è nato dall’amore tra me e Piero, due persone diverse ma complementari.
Dalla classica al rock. Una per tutti Patty Smith.
Né io né Piero potremmo sopravvivere senza i libri, dai romanzi più classici ai saggi su temi attuali come natura, intelligenza artificiale e femminismo.
Clicca qui fai il nostro quiz del palato e noi sceglieremo i 3 migliori vini abbinati ai tuoi gusti.